Il Sentiero del Viandante In treno da Milano Seconda tappa Lierna Varenna Variante alta

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Mio Padre mi raccontava sempre di quando da giovane prendeva il treno per trascorrere una Domenica in montagna… a quei tempi ero un bambino che non si capacitava di come fosse concepibile una cosa simile. “Ma come”, dicevo io, “a me basta attraversare la strada, percorrere 100 metri e trovo sia i boschi, sia il fiume, sia le montagne, insomma meravigliose realtà per i giochi di un ragazzino, quindi come è possibile che ci siano persone che per cercare ciò che per me rappresenta la quotidianità, siano costrette a salire su un treno”? Era un dubbio che mi ha accompagnato per tanto tempo, finché non è sopraggiunta ciò che gli adulti chiamano maturità e con essa la consapevolezza che esistono anche città lontane dalla realtà che conoscevo io.

Crebbi, il lavoro mi portava spesso lontano, anche nelle grandi città dove regna incontrastata la frenesia, ma la sera tornavo sempre ai miei luoghi d’origine, finchè le vicissitudini della vita non mi portarono a trasferirmi a Milano, proprio quella Milano dove erano vissuti mamma e papà, già, proprio quel papà che ogni tanto prendeva il treno per andare in montagna e che di quelle montagne mi ha insegnato tutto.

Quel tarlo del treno e della montagna acquisì ulteriore forza leggendo i libri di grandi nomi dell’alpinismo Lombardo di un tempo, e di quel treno che partiva da Milano e attraverso Monza raggiungeva Lecco.

Era tempo di provare, ma per qualche strano motivo vedevo il treno come qualcosa di lento, scomodo ed obsoleto, ovviamente nell’ottica di un’escursione domenicale mordi e fuggi, ma ormai la decisione era presa, mi misi così a pensare a quale itinerario concepire partendo in treno da Milano.

La scelta cadde sul Sentiero del viandante, era comodissimo, praticamente ogni tappa è servita da una stazione, pertanto il discorso iniziava a prendere forma e anche un senso logico, in fondo era pure comodo evitare le solite immancabili code chilometriche rientrando dal Lecchese la domenica sera.

Ecco quindi la scelta, ero attratto dalla Variante alta della seconda Tappa Lierna – Varenna, che pur rimanendo a bassa quota, presenta un discreto dislivello, circa 900 metri, panorami mozzafiato, stagione adatta (eviterei l’estate per via del caldo a bassa quota), previsioni meteo eccellenti. L’organizzazione è davvero semplicissima, ci sono bus e treni praticamente ogni ora e le app ormai semplificano la vita anche nella ricerca di orari, coincidenze e acquisto online dei biglietti anche all’ultimo minuto (Grazie Trainline, app validissima).

Ma veniamo all’itinerario… Sono partito zaino in spalla da casa fino alla vicinissima fermata del bus che mi avrebbe condotto alla stazione Centrale, da li il treno delle 07.20 per Lecco e dopo 16 minuti la coincidenza con il regionale per Tirano che ferma a Lierna, (non ci sono diretti) con arrivo a destinazione alle 08.39, tutto sommato un orario ancora accettabile anche per me che parto sempre molto presto. Purtroppo la domenica mattina presto non ci sono treni per Lierna che coincidano con gli orari di arrivo dei treni per Lecco provenienti da Milano. Il costo complessivo del biglietto per le due tratte Milano-Lecco e Lecco-Lierna è di € 6.40.

Il treno in partenza da Milano totalmente deserto, nella mia carrozza ero l’unico passeggero

Così l’avventura ha inizio e comincio a gustarmi una nuova sensazione di relax…..incredibile, mi sto muovendo verso le montagne e posso godermi il rosso infuocato del sorgere del sole, Montevecchia, i Corni di Canzo, Le Grigne e il Resegone, posso seguire tutto con lo sguardo senza dover pensare a concentrarmi sulla guida, vuoi vedere che mio padre non era poi così fuori contesto? Non mi godevo un viaggio di avvicinamento da non so quanto tempo, poichè con la scusa che per lavoro sono sempre in giro, tocca sempre a me guidare, “dai Marco guida tu che sei abituato”….

il Resegone dal finestrino del treno Milano -Lecco
Alla stazione di Lecco attendendo la coincidenza per Lierna

La stazione di Lierna

Arrivato a Lierna in perfetto orario si scende verso Sinistra incontrando i primi cartelli segnaletici del sentiero del viandante

Si prosegue Verso sinistra in direzione del sentiero CAI N°71 per Brentalone – Mezzedo – San Pietro – Varenna, attraversando l’abitato di Lierna dove sovente le indicazioni del sentiero guidano verso la meta. A volte può capitare in paese di trovarsi ad un bivio non segnalato, niente panico, tutte le stradine conducono nella stessa direzione e convergono al bivio per Genico dove inizia la salita dapprima asfaltata, poi ciottolata che condurrà alle case della carinissima frazione.

Lasciato il piccolo borgo di Genico, si sale in direzione della superstrada che si supera passandovi sotto, per poi piegare a desta e iniziare il vero sentiero che in decisa pendenza guadagna quota alternando tratti sconnessi di sterrato e roccia a tratti dove risulta evidente il grande lavoro della mano dell’uomo con scalinate e lastricati di sasso a testimoniare quanto fosse importante in passato quella via di comunicazione.

Continuando a seguire il segnavia N°71, gli scorci sul sottostante lago non mancano e allietano le piccole e brevi pause per riprendere fiato. Si prosegue per erta salita (le foto non rendono l’idea della pendenza), fino a raggiungere la croce del Brentalone, un bellissimo punto panoramico che merita una sosta più prolungata per ammirare il panorama e crogiolarsi al tiepido sole di questa Domenica di Febbraio, perfino troppo calda per questa stagione.

Arrivando alla croce del Brentalone
Lierna vista dalla croce del Brentalone

I segnavia del Cai si alternano con la segnaletica del sentiero del viandante, rendendo pressochè impossibile sbagliare strada o ancor peggio perdersi. Guadagnando quota, Il bosco dapprima fitto, inizia a diradarsi e per traccia ben evidente si giunge alla bellissima piana dell’Alpe di Mezzedo con le sue Baite ben curate. Superata l’alpe, salendo verso destra, si giunge al successivo bivio, dal quale si svolta a sinistra in direzione di S. Pietro – Ortanella.

Si inziano ad intravedere sulla sinistra gli abeti che circondano la bellissima cappella Romanica di San Pietro in Ortanella e dopo pochi passi si giunge ad una nuova variante ben segnalata che aggira il vecchio sentiero ormai franato, il cui accesso è inibito da un tronco posto di traverso a guisa di dissuasore. Proseguendo si raggiunge una nuova indicazione lignea.

il segnale verso San Pietro con i corni di Canzo sullo sfondo

Un ultimo piccolo sforzo e si raggiunge la bellissima Chiesetta di San Pietro, con il suo piano panoramico, la cui vista spazia dai corni di Canzo a sinistra, fino alle propaggini delle montagne della Valtellina a destra.

San Pietro in Ortanella
il panorama dalla terrazza di San Pietro in Ortanella

Lasciato San Pietro, possiamo dire che la salita sia ormai terminata, infatti si prosegue dapprima in piano su strada in terra battuta e successivamente in discesa su sentiero fino a raggiungere l’abitato di Ortanella, che si supera proseguendo su strada sterrata in leggera salita fino al bivio che darà inizio alla discesa verso Vezio.

il bivio ancora innevato e la discesa verso Vezio -Varenna

In ripida e costante discesa, si perde quota alternando tratti sconnessi a tratti di cresta a picco sul lago dove scorci bellissimi invitano ad una sosta contemplativa. Lungo tutto il tragitto L’Elleboro nero, una ranuncolacea delicata e bellissima, ma altrettanto velenosa, al culmine della sua fioritura, fa bella mostra di se, insieme alle innumerevoli primule.

L’elleboro nero

Proseguendo sulla dorsale, si giunge in vista del castello di Vezio, che sovrasta l’abitato di Varenna, un castello che merita assolutamente una visita, peccato non averlo trovato aperto. La sensazione è strana, sembra quasi di trovarsi di fronte ad una località delle 5 terre, la somiglianza è davvero notevole.

Il castello di Vezio e sotto L’abitato di Varenna

Raggiunto Vezio, si prosegue in discesa su strada ciottolata fino all’abitato di Varenna e raggiunta la Provinciale, voltando a Destra si raggiunge la stazione, dove il treno, questa volta diretto, ci riporterà alla stazione Centrale di Milano.

Il costo del biglietto di ritorno è di € 7.10

Essendo presto, decido di fare un giro nella bellissima Varenna, ho un’oretta di tempo prima del treno delle 16.35 che in un’ora e 5 minuti mi riporterà a Milano, in fondo una birra me la sono meritata.

Come ho già sottolineato, la segnaletica rende pressoché impossibile sbagliare, in ogni caso La traccia GPS è disponibile a chiunque ne faccia richiesta.

Conclusioni: Esperienza sicuramente interessante, mi sono davvero goduto il viaggio, nonostante il treno al ritorno fosse strapieno, ma volete mettere non dover affrontare l’interminabile coda domenicale della superstrada Milano Lecco? Esperienza che ripeterò di certo, questo sentiero del viandante è davvero piacevole e sicuramente mi sono ripromesso di percorrere tutte le tappe, ovviamente avvalendomi della comodissima Ferrovia.

Grazie Papà, avevi ragione, treno e montagna sono proprio sinergici e costituiscono un connubio decisamente da provare.

Un saluto a tutti e chissà che non ci si incontri zaino in spalla su qualche treno……

Marco Annoni

8 Replies to “Il Sentiero del Viandante In treno da Milano Seconda tappa Lierna Varenna Variante alta”

  1. Caro Marco, bellissima descrizione in equilibrio tra recensione e memoria personale…spero, prima o poi, di essere uno sul treno con lo zaino! Grazie e a presto…Federico

    1. Caro Federico, innanzitutto ti ringrazio per l’apprezzamento, in quanto a incontrarsi casualmente zaino in spalla su un treno, beh, considerato che abitiamo abbastanza vicini potrebbe davvero accadere,
      Ma in quel caso sia chiaro fin da ora che la birra la offro io !!!!!!
      Un abbraccio

  2. Fatto varie volte in treno, visto che abitavo a Monza.
    Però invece che scendere a Lierna ed andare a VARENNA, è meglio a Varenna andarci direttamente, tutti i treni fermano.
    Varenna, Vezio, Ortanella per la Variante Alta, Alpe di Lierna, a questo punto, invece che scendere a Lierna, prosegui per l’Alpe di Esino, Bocchetta di Calivazzo, qui hai 2 possibilità, verso Zucco Sileggio, Somana, abbastanza impegnativa, o più semplice, scendere all’Alpe di Calivazzo, Alpe di Era, molto bella, ora 2 possibilità, scendere con la mulattiera a Somana, o l’impegnativo percorso del fiume, da fare in periodo asciutto.
    Da Somana scendi a Mandello in stazione, tutti i treni fermano.
    Lo so, è un giro molto lungo, a occhio saranno 25 km, ma vale assolutamente fare.

    1. Ciao e grazie mille del commento e degli interessanti spunti che sono certo possano regalare grandi soddisfazioni con la variante da te proposta.
      La condivisione come sempre si dimostra essere un grande serbatoio dal quale attingere spunti, idee ed esperienze.
      Un abbraccio e ancora grazie.
      Marco

        1. Ciao Meissner,
          Grazie della dritta, ogni variante ha il suo perchè e offre nuovi stimoli.
          Un abbraccio
          Marco

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