Pizzo d'Uccello

Via normale Pizzo d’Uccello

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Oggi ti porto con me sulla via normale per il Pizzo D’uccello considerato il battesimo per l’escursionista apuano.

Sarà anche l’escursione dei ricordi dove la salita alla montagna non è fine a se stessa. Conosco diverse persone che qui come alpini hanno fatto la leva e colgo l’occasione per salutarli.

Ma addirittura i ricordi vanno fino a quando ero bambino. Quando accompagnavo mio padre a trovare sua sorella, gita tipicamente domenicale, lo zio Oriano non faceva che parlare della sua passione: la montagna. Tirava fuori l’album di fotografie per farci vedere le foto delle vette più belle. A quel tempo era l’unico modo, non c’erano smartphone.

In questo settore mio padre non era il massimo, col suo senso di orientamento si perdeva anche sui sentieri segnatoi dal Cai. Probabilmente più adatto a fermarsi a mangiare al primo rifugio, però le storie di montagna dello zio Oriano le sentiva volentieri.

Tra i monti che spesso sentivo nominare c’era proprio lui. Il Pizzo d’Uccello.

Venendo dal nord Italia è la prima cima che si vede per imponenza delle Alpi Apuane. Pur non essendo tra le vette più alte delle Apuane, raggiunge i 1782,8 metri, da qualsiasi parte lo si guardi ha una sagoma piramidale rocciosa ed ardita .che giustifica il nome di Cervino delle Apuane.

Conosciuta per la sua parete Nord che ha uno uno sviluppo arrampicata di ben 850 metri. La via è stata salita la prima volta il 2 ottobre 1940 dai milanesi Oppio e Colnaghi su un itinerario percorso in parte dai fratelli Ceragioli. Vedo delle persone non sarò solo sulla vetta.

Questa è una salita che ho fatto sempre in solitaria e non mi vergogno a dire che per ben due volte ho dovuto rinunciare alla cima. Infatti i vecchi segni del Cai sono quasi scomparsi e se trovi la nebbia e non ci sei mai stato rischi facilmente di perdere la via.

La via è veramente divertente per i lunghi tratti continui di 1°grado con un passaggio chiave vicino al 2° grado.

Oggi è l’anniversario della morte di zio Oriano, cosa che non ricordavo e in certo senso queste rocce parlano di lui e di questa montagna che tanto amava. Sono solo ma mi sembra ancora sentire le voci sua e di mio padre. Oriano mi suggerisce i passi da fare e mio padre dice di stare attento.

Vedi la parete nord Pizzo d’Uccello da foce a Siggioli.

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